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Nella maggior parte dei casi non è necessario attenersi ad alcuna particolare regola nella digitazione del verso;
anche le I e le U consonantiche sono di norma riconosciute dal programma, per cui è indifferente l'uso rispettivamente di U e V e di I e J in qualsiasi
posizione.
Si verificano tuttavia dei casi in cui il programma comunica di non essere in grado di formulare una scansione o di essere incerto tra più possibilità,
e chiede pertanto informazioni supplementari per accettare un'anomalia o per risolvere un'ambiguità.
La soluzione consiste nell'inserire, immediatamente dopo la parola che ha prodotto la difficoltà, una marca esplicativa
che riproponga la parola secondo alcune convenzioni in grado di sciogliere i dubbi di sillabazione, prosodia o fonosintassi.
Tale marca sarà delimitata dai segni (= e ) e dovrà contenere
solo caratteri maiuscoli e alcuni segni convenzionali.
Poiché il programma non farà sul contenuto tra le parentesi alcuna elaborazione riguardante la sillabazione, è tassativo
che siano fornite tutte le informazioni in merito: perciò occorrerà segnalare la natura vocalica o consonantica delle
U e delle I (U e I = vocali; V e J = consonanti; JJ = I intervocalica) e la condizione di dittongo o iato in tutte le sequenze vocaliche.
Questi i segni non alfabetici impiegati:
trattino basso | _ | separa due vocali in iato sia all'interno di parola (A_ERA) sia tra parole (EPHYRE_) |
punto | . | unisce due o più vocali in dittongo o sinizesi (RE.I) |
quantità breve | - | assegna quantità breve alla vocale che la precede (NI-SI) |
quantità lunga | + | assegna quantità lunga alla vocale che la precede (DI+U) |
apice singolo | ' | sostituisce una S caduca (TORVU') |
N.B.: i segni - (breve) e + (lunga) sostituiscono nelle marche esplicative gli usuali per evidente comodità di digitazione |
Esaminiamo i casi in cui più comunemente può rendersi necessario l'inserimento della marca esplicativa (= ).
1) Disambiguazione di U e I. La necessità di distinguere U e I vocali da V e J consonanti si può verificare in alcune circostanze in cui il programma non ha la possibilità di risolvere per suo conto, come di norma avviene, e che si possono così riassumere:
2) Uso del segno . tra due (o tre) vocali.
3) Uso del segno _ tra due vocali. Le parole che contengono gruppi AE, OE, e AU bisillabici sono note al programma. I rari casi in cui può essere necessaria una precisazione sono riconducibili a queste circostanze:
4) Uso del segno _ per indicare la posizione di uno iato. Può accadere che il programma rinunci a formulare una scansione perché non sa scegliere tra più posizioni di uno iato; in questi casi si inserirà il segno _ alla fine della parola che è sede di iato; esempi:
5) Assegnazione a una parola di una prosodia non abituale. Il programma prevede la possibilità che una parola presenti nell'uso oscillazioni prosodiche, oppure, caso assai più frequente, che differenze di prosodia siano dovute semplicemente a omografia. Tuttavia possono comparire prosodie molto inconsuete che il programma non contempla e che pertanto vanno segnalate mediante una marca esplicativa. Esempi:
6) La S caduca deve sempre essere segnalata sostituendola con il segno ' (apice).